BARCELLONA — Tira aria di festa e tutto esaurito, con una proiezione minima di 70 mila spettatori al Camp Nou. Ma le ultime scorte di biglietti dovrebbero andare a ruba nella giornata di oggi ed è improbabile che al fischio d’inizio di stasera (ore 20.30) ci siano degli spazi vuoti sulle tribune, complice l’invasione di tifosi napoletani: almeno ottomila.
Legittima, alla vigilia della super sfida con il Barcellona, la soddisfazione di Walter Mazzarri. «È un motivo di notevole orgoglio essere ospitati da un avversario di questo spessore, per i nostri tifosi, i giocatori, per me e pure per la nostra società. Il solo fatto di essere arrivati fin qui, per partecipare a un confronto tanto prestigioso, è la prova della crescita compiuta dal Napoli nelle ultime stagioni. La storia dice che in questo stadio possono venire solamente le grandi squadre. E quello che abbiamo fatto insieme nelle ultime stagioni deve avere reso importanti pure noi, al punto di meritare l’invito del migliore club del mondo. Adesso non ci resta che fare una bella figura sul campo, giocando alla nostra maniera. Il risultato? È l’ultima cosa che mi interessa», ha messo saggiamente le mani avanti il tecnico azzurro, consapevole d’avere di fronte un ostacolo ancora troppo alto. «Il gruppo di Guardiola è imbattibile, spero che non ci tocchi di affrontare il Barca anche nei gironi della Champions League, dove preferirei passare il turno. Non c’è un modo per fermare Messi, speriamo si distragga un po’».
Legittima, alla vigilia della super sfida con il Barcellona, la soddisfazione di Walter Mazzarri. «È un motivo di notevole orgoglio essere ospitati da un avversario di questo spessore, per i nostri tifosi, i giocatori, per me e pure per la nostra società. Il solo fatto di essere arrivati fin qui, per partecipare a un confronto tanto prestigioso, è la prova della crescita compiuta dal Napoli nelle ultime stagioni. La storia dice che in questo stadio possono venire solamente le grandi squadre. E quello che abbiamo fatto insieme nelle ultime stagioni deve avere reso importanti pure noi, al punto di meritare l’invito del migliore club del mondo. Adesso non ci resta che fare una bella figura sul campo, giocando alla nostra maniera. Il risultato? È l’ultima cosa che mi interessa», ha messo saggiamente le mani avanti il tecnico azzurro, consapevole d’avere di fronte un ostacolo ancora troppo alto. «Il gruppo di Guardiola è imbattibile, spero che non ci tocchi di affrontare il Barca anche nei gironi della Champions League, dove preferirei passare il turno. Non c’è un modo per fermare Messi, speriamo si distragga un po’».
Ieri l’attaccante argentino era in vacanza, come tutti i suoi compagni. Annullata per lo sciopero dei giocatori la prima giornata della Liga. Il Barcellona, perfetto padrone di casa, ha messo a totale disposizione del Napoli la sua avveniristica Ciudad Deportiva, un’oasi con 8 campi e di erba sintetica e non, prestata per l’occasione agli azzurri. Tutti a stropicciarsi gli occhi. Compreso Mazzarri, consapevole che il divario con gli spagnoli rimane ampio. «È un modello da imitare, ma servirà ancora altro tempo. De Laurentiis, in sette anni, è passato dalla C alla Champions. Se il processo di crescita del nostro club continuerà, però, sono convinto che prima o poi arriveremo a giocarcela alla pari pure contro un avversario di questo livello», s’è fatto coraggio l’allenatore. Sarà molto più che una amichevole, quella di stasera. «Ci servirà a fare un altro passo avanti e a prepararci per gli impegni internazionali». Che sfizio giocare contro Messi.
Repubblica
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