venerdì 19 agosto 2011

Fabregas, ecco tutti i retroscena sul suo mancato arrivo al Milan

La trattativa Fabregas è stata la storia infinita di questo calciomercato, grazie a Milan7 oggi scopriamo il retroscena di tutta la vicenda e i motivi per cui è saltato il suo arrivo al Milan.

Ammettiamolo, ci siamo rimasti male. Oggi Fabregas veste la maglia del Barcellona, ma c'è stato un lungo periodo in cui siamo stati molto vicini a vederlo con quella del Milan. E qui su Milan 7 possiamo dire che siamo stati tra i primi a parlarne, fin dal 27 maggio. Abbiamo forse preso un abbaglio? No di certo. Per mesi ogni segnale, ogni colloquio con addetti ai lavori, ogni “spiffero” e molte dichiarazioni giornalistiche italiche (ancorchè tardive) portavano alla trattativa, che poi si è conclusa in un modo decisamente anomalo e che lascerà qualche strascico. Siamo stati presi in giro da uno spagnolo piagnone e furbo (vedremo quanto), e da un francese animato da desiderio di vendetta e molto venale.
Ma vediamo come sono andate le cose. Naturalmente, prima di scrivere, abbiamo consultato nuovamente le nostre fonti che hanno ribadito ciò che avevamo saputo di volta in volta e abbiamo pubblicato. 

Estate 2010. Il Barcellona fa un tentativo di acquisire il cartellino di Fabregas, che si dice più lusingato e dice agli emissari spagnoli di parlarne con Wenger. L'offerta è allettante: 30 mln di sterline. Quest'ultimo, per nulla sorpreso ma ingolosito, fa una proposta al giocatore: rimani ancora un anno, proviamo a vincere qualcosa insieme. Se non ci riusciamo, il prossimo anno puoi andar via. Il giocatore accetta, in fondo Arséne è il suo mentore e gli deve parecchio. 

Primavera 2011. Il Milan, sapendo dell'accordo, chiede all'Arsenal il permesso di parlare col giocatore. La squadra inglese ha bisogno di cash per una disputa tra i suoi due principali proprietari. Fabregas acconsente verbalmente al trasferimento e a uno stipendio di 6,5 mln di euro l'anno. Il Milan chiede all'Arsenal di stabilire il prezzo del cartellino, che viene fissato in 30 mln di sterline cash, gli stessi offerti dal Barcellona pochi mesi prima. L'accordo sarebbe stato valido qualora l'Arsenal non avesse vinto nulla. Tutto stabilito e scritto. 

Maggio 2011, finale di Champions League. Fabregas va a trovare i giocatori del Barcellona, che lo invitano apertamente ad andare a giocare con loro. Il giocatore gli comunica però che è già in parola con il Milan, e che c'è già anche l'accordo tra le società. I dirigenti spagnoli, forti dei contatti dell'anno precedente, tornano a parlare con Wenger. Alla vecchia cifra offerta (30 mln di sterline) sanno di non poter arrivare. Almeno non subito. Si danno però appuntamento a luglio. L'Arsenal farà solo i preliminari di Champions League

Giugno 2011. Tutti in vacanza e cominciano a parlare le società: il 1 luglio apre il mercato e il Milan vuol depositare il contratto insieme a quelli di Mexes e Taiwo. Stranamente l'Arsenal prende tempo, e la cosa fa insospettire il Milan, che spedisce Raiola a Londra per vedere cosa accade. Nel frattempo, sui giornali spagnoli inizia il tormentone mediatico, fatto di interviste, illazioni, dichiarazioni di amore e tutto il circo che abbiamo visto. Il giocatore si dice lusingato dall'interessamento del club in cui è cresciuto da bambino, ma non si sbilancia: ha già un accordo col Milan. Nel frattempo, il Barcellona chiede un prestito bancario per liquidare gli stipendi di giugno della Polisportiva. Come l'anno precedente, non sono bastate le vittorie in varie competizioni per migliorare i conti economici che, anzi, sono peggiorati. Con i soldi prestati dal sistema bancario ci possono quindi pagare gli stipendi e fare mercato. Intanto, si era dato corso ai primi colloqui con l'Arsenal, facendo leva sul fatto che Fabregas avrebbe voluto solo il Barcellona come destinazione, non accettando la vendita ad altri club. Il giocatore questo non l'ha mai dichiarato pubblicamente, ma i solerti giornalisti spagnoli sono stati abili nel pubblicarne di “false & presunte”. Peraltro Guardiola non si è mai scaldato più di tanto, in quanto lui chiedeva un centrale difensivo, visto che avevano Sanchez nel mirino. E un Thiago Alcantara che promette di essere una delle stelle del futuro prossimo. In questi colloqui non si è mai parlato di cifre, se non in modo approssimativo, ma sono state comunicate quelle messe sul piatto dai rossoneri. Il Milan, forte della parola di Wenger e del giocatore, non ha dato peso alla ridda di voci che rimbalzavano da tutta Europa. Ma l'Arsenal ha fiutato la possibilità di scatenare un'asta.

Luglio 2011. Il Milan chiama Wenger per fissare l'appuntamento che avrebbe portato alla definizione del contratto. La risposta è stata, in sintesi, attendiamo una controfferta del Barcellona. Ma state tranquilli, è solo un modo per dimostrare al giocatore che gli diamo un chance di giocare a casa sua. Il giocatore è vostro. Passano i giorni, il Barcellona acquista Sanchez dall'Udinese alla cifra folle che sappiamo (40 mln più bonus), ma dichiarano di aver pronta l'offerta anche per Fabregas, e Raiola inizia a sentir odore di fregatura. Aveva speso tutto se stesso e molta della sua credibilità in questo affare, che ormai andava avanti da 4 mesi. L'offerta del Barcellona, ancorchè "pittoresca", era di gran lunga inferiore a quella del Milan. Non avrebbero dovuto esserci problemi. E invece...

Agosto 2011. Prima Wenger dice alla stampa che avrebbe fatto di tutto per tenere Fabregas e Nasri, poi a ruota Fabregas parla di volontà di giocare nella squadra più forte del mondo, del richiamo del cuore... ecc. Il tutto condito da foto ufficiale dell'Arsenal fatta con e senza il giocatore, meschinerie come appuntamenti telefonici rimandati e saltati, uno strano infortunio del giocatore per non andare in tournee.... Insomma, tutti mezzucci per non concludere. E il puzzo di bruciato andava aumentando. Al Milan hanno incominciato a spazientirsi e hanno dato un primo ultimatum al giocatore e alla società: abbiamo l'accordo scritto e la vostra parola, non potete rimangiarvi tutto. La risposta è stata che l'Arsenal ha chiesto più tempo per verificare una seconda offerta del Barcellona. A questo punto, il Milan compie un ulteriore sforzo: aumenta l'offerta a 38-40 mln di euro. In questa fase si muove al nostro fianco anche Fly Emirates, sponsor sia del Milan sia dell'Arsenal, cui ha addirittura dato una mano con lo stadio, che porta infatti il nome della compagnia aerea. Gli arabi non vorrebbero perdere il loro testimonial.
Berlusconi, avvertito della cosa, ha posto un ultimatum: o si fa entro il 5 agosto o ci ritiriamo.
Nel frattempo le borse crollavano, il nostro Paese era sotto attacco della speculazione internazionale e Berlusconi, non aveva certo in animo di partecipare a un'asta per arrivare magari a spendere 50 mln di euro: sarebbe stato crocifisso.
E qui si appalesano gli attori che erano in campo da qualche settimana a nostra insaputa: perfidia, malafede e molto altro.
Wenger, memore dello sgarbo-Flamini, non avendo nessuna intenzione di favorire il Milan e trovando l'occasione di farcela pagare, chiede ancora tempo adducendo scuse ridicole. La stampa Spagnola raggiunge l'apoteosi con ricostruzioni “fantasiose”, come l'intervista alla mamma, i giornali inglesi iniziano a parteggiare per il Barcellona, perchè un Milan forte è un'avversaria temibile in Champions. A questo punto, il giocatore annuncia che si sarebbe ridotto lo stipendio pur di giocare con la camiseta blaugrana (un unicum da libro Cuore, a cui però non crede nessuno) e che vuol solo il Barcellona. Ma i soldi dell'offerta spagnola sono quelli che sono, e la dirigenza dell'Arsenal fa capire chiaro e forte a Wenger che l'offerta del Milan è migliore, e non vorrebbero fare uno sgarbo allo sponsor, ma l'allenatore transalpino, con una mossa degna di Asterix, dichiara al board che con la contropartita tecnica (!) il Barcellona offre più del Milan, e che se avesse voluto Fabregas avrebbe dovuto portare l'offerta ad almeno 45 mln di euro.
A questo punto, dopo aver sentito la richiesta, Berlusconi in persona impartisce l'ordine di ritirata. Fine della trattativa con un giocatore che palesemente non vuol venire a vestire la gloriosa maglia rossonera, e con un allenatore-manager che ci voleva spremere come un limone. Il Milan non partecipa ad aste, men che meno se truccate. E il Barcellona ha così acquisito Fabregas che prenderà uno stipendio inferiore a quello offerto dal Milan (forse), e si giocherà il posto in squadra (come capita già in nazionale) con in più la concorrenza di Alcantara. E l'Arsenal che ha incassato a rate molto meno di quanto avrebbe preso dal Milan cash. 
Wenger ha infatti dichiarato: "Se lo avessimo messo sul mercato, aprendo a tutti i club, avremmo incassato molto di più". Il Barcellona ha pagato il centrocampista spagnolo 29 milioni (in rate trimestrali, NDR) più cinque milioni di bonus. Con Cesc in vendita si sarebbe aperta un'asta tra Real Madrid, Chelsea e Manchester City e noi avremmo incassato molto di più, ma lui non voleva che il Barcellona. Lo abbiamo, così, venduto a un prezzo scontato. Abbiamo rispettato la volontà del giocatore: non era una questione di soldi, ma un affare di cuore". Come vedete, nessun accenno al Milan. Un vero signore. In realtà nessuno l'aveva cercato, altro che asta, perchè nell'ambiente tutti sapevano che era destinato al Milan con un accordo scritto. 

Questi, in estrema sintesi, i fatti.
Ci sono poi alcune illazioni, non facilmente verificabili. Più di uno racconta di passaggi di soldi in nero dal Barcellona verso Fabregas (vai dove ti porta il cuore...) e Wenger, e che la voce giri già in Premier. Altri parlano di un'offerta a Wenger come prossimo allenatore blaugrana per il prossimo anno. Non a caso, si sentono già voci di esonero, specie dopo la "grande" partita con l'Udinese, per quel che valgono.
Certo è che chi ci ha perso, per eccessiva correttezza è stato il Milan, ed economicamente, la società Arsenal, cui prima o poi Wenger dovrà spiegare realmente perchè ha accetatto l'offerta meno conveniente.
E Raiola medita vendetta...

Milan7 http://www.milan7.it  

Nessun commento:

Posta un commento