Delusione. Tanta ed inevitabile. E' il sentimento principe che inevitabilmente fa capolino nella testa di un fuoriclasse senza tempo come Pippo Inzaghi, uno abituato a rincorrere i sogni e ad acchiapparli senza troppi problemi, ma costretto a questa volta a dir loro addio senza averne nemmeno la colpa. Crudele, impossibile definirla altrimenti, è stata la scelta di mister Allegri di non iscriverlo alla rosa della Champions League, adducendo la necessità di schierare un centrocampista in più, poco consona in vista dell'effettiva pochezza di un girone che offre in omaggio già un pass per gli ottavi. Victoria Plzen e Bate Borisov oltre al Barcellona: quale migliore occasione di rimpinguare un bottino che vede Pippo ad una sola rete (70) da quelle realizzate da Raul? Difficile immaginarselo, così come è facile mettere in preventivo il suo stato d'animo. Un addio, da gennaio, è tutt'altro che utopia.
"E' stato difficile escludere Inzaghi ed El Shaarawy - le parole di Allegri riportate dal 'Corriere dello Sport' - Pippo non l'ha presa benissimo, ma era normale".
C'è da crederci...
sportmediaset
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