"Mi sento l'allenatore della Juventus anche per il prossimo anno". Provocazione? Moto d'orgoglio? Rivelazione di un segreto? Nella battuta di Gigi Del Neri c'é tutto questo. Quando parlava, il tecnico non conosceva ancora i risultati (disastrosi per la Juventus) di oggi: Udinese che vince, Catania salvo, che incontrerà la Roma domenica prossima non certo con il coltello tra i denti, così come l'Udinese ha il vento in poppa perché Chievo e Milan non hanno più nulla da chiedere e lo stesso vale eventualmente per la Lazio, che incontrerà Genoa e Lecce.
Sarà meglio, quindi, per la Juventus pensare a consolidare il posto in Europa League: missione non facile, perché il Palermo martedì prossimo potrebbe soffiarle un posto centrando la finale di Coppa Italia. Anche i bianconeri, comunque, incontrano tre squadre demotivate: il Chievo domani, poi Parma e Napoli. Rimpianti? "No, quelli non servono - spiega Del Neri - Dobbiamo guardarci indietro per fare meglio in futuro. Certo, con più attenzione, qualche punto in più potevamo averlo, ma non sono i due o tre in più a fare la differenza nel valutare questa stagione. Abbiamo lavorato bene. Ultimamente l'equilibrio della squadra è buono. Le manca qualcosa, ma non cambia il giudizio. Però non è mai finita: tanti lo avevano detto dopo la sconfitta con il Milan in casa e non è stato così". "Siamo sempre in quota - ha aggiunto - e se stiamo lottando punto a punto vuol dire che qualche problema lo hanno pure le altre. Combatteremo fino alla fine.
La fiducia c'é, ma sappiamo anche del dovere di fare 9 punti nelle prossime tre partite. Se chi ci sta davanti farà lo stesso, sarà difficile prenderlo". La frase di Del Neri sull'anno prossimo potrebbe però nascondere scenari favorevoli al tecnico di Aquileia: la determinazione con cui è stata pronunciata potrebbe lasciare sottintendere un accordo già raggiunto per proseguire il proprio mandato fino al termine del contratto, cioé il giugno 2012.
Le perplessità su Walter Mazzarri (e sull'operazione relativa al suo arrivo) rimangono e in fondo, a condannare aritmeticamente l'ex tecnico della Sampdoria, sarebbero i due punti persi in casa con il Catania, la cui responsabilità va assegnata al 90% alla squadra: con quelli, la Juve sarebbe a un punto dall'Udinese (battendo naturalmente il Chievo) e davanti a Roma e Lazio. Calcoli che adesso non servono a nulla, ma hanno indotto lo staff dirigenziale ad alcune riflessioni. La Juve, insomma, ha bisogno di costruire e non di ricominciare da capo.
Fonte: ANSA
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