lunedì 5 settembre 2011

Italia-Slovenia, rischio scontri tra ultras


"Vorrei fosse una festa" dice Cesare Prandelli. Il ct azzurro nella "sua" Firenze cerca la qualificazione agli Europei 2012 contro la Slovenia.Serve vincere, o comunque fare lo stesso risultato della Serbia: non un'impresa. Eppure la prevendita scaseggia, i Della Valle non ci saranno, Montolivo e Gilardino sono preparati ai fischi. E arriveranno un migliaio di sloveni, difficilmente pronti a festeggiare con noi.

Parlare di Firenze blindata è troppo, ma se è vero che dalla Slovenia sono arrivati tre rinforzi per dare una mano alla polizia italiana, è difficile immaginare un clima di festa. I funzionari sloveni avranno il compito di segnalare i tifosi ospiti più pericolosi: almeno una settantina sono considerati temibili, anche perchè potrebbero bissare gli eventi del 2002 quando un'amichevole di fine agosto divenne una tentativo di rivalsa per antiche rivalità storiche. 

I PRECEDENTI

Alidlà dell'orrendo spettacolo in campo (entrambi gli inni fischiati, Italia sconfitta 0-1, sei ammoniti), fecero più notizia le cariche tra la polizia e gli sloveni. Lanci di razzi, inni alle foibe, tentativo di invasione di campo: la scelta di organizzare la partita a Trieste non fu una felice intuizione.
Non che la controparte italiana, gli Ultras Italia, sia da meno. Decisero di presentarsi al mondo nel 2005, a Palermo. La partita? Italia-Slovenia. Fuori dallo stadio cinghiate, cariche e tante botte. Dentro lo stadio la replica, quando gli sloveni scavalcarono le balaustre sino ad arrivare al settore italiano. In pratica gli incidenti più gravi degli ultimi anni a seguito della Nazionale, Italia-Serbia a parte. In tutto questo, un dato positivo c'è: 6 mesi fa a Lubiana, gara d'andata della sfida di martedì, non si sono registrati strani striscioni o inni fascisti e gli unici a darsela di santa ragione sono stati gli sloveni, tra di loro: colpa della rivalità tra tifosi di Olimpia Lubiana e Maribor.

LA SITUAZIONE PER MARTEDI'

Pericolo ultras a parte, Firenze non sembra interessata all'Italia. Detto della prevendita, le proiezioni parlano di un massimo di 15.000 spettatori per martedì: un anno fa, al Franchi arrivarono in 25.000 per le Far Oer. E in rete i tifosi viola non sembrano contenti di vedere Gilardino, che voleva essere ceduto, e Montolivo, che non rinnova il contratto, in maglia azzurra. C'è chi auspica l'impiego dei due (pochi), chi li vuole in campo per fischiarli (pochini) e chi invece spera che rimangano in panchina per non farli stancare in vista del campionato (la maggioranza). Anzi, in quest'ultimo caso sono pronti i fischi per Prandelli: "Farli giocare nella seconda partita e non nella prima, significa rinconsegnarli stanchi alla Fiorentina" il pensiero che va per la maggiore. E anche la società, dopo le frizioni degli ultimi tempi, fa finta di niente: in tribuna dovrebbe esserci l'ad Mencucci al posto dei Della Valle, dopo le frizioni degli ultimi tempi. Il ct non può quindi che confidare nella squadra e nella sua voglia di chiudere il discorso qualificazione. Se festa sarà, sarà per merito dei suoi ragazzi.

sportmediaset

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