venerdì 1 luglio 2011

Scudetto 2006 - I tifosi vip delle altre squadre si dividono

ROMA, 30 giugno - Lo scudetto degli altri. Visto da fuori, il duello infinito tra Juventus e Inter per il titolo del 2006 divide e fa discutere, forse con più distacco ma non con meno coinvolgimento. "È stata fatta una cretinata a riassegnare il titolo di Calciopoli, che doveva rimanere vacante: ora sono sicuro che se la Figc dovesse ritoglierlo all'Inter, i nerazzurri illuminati sarebbero contenti", dice Diego Abatantuono, precisando di parlare da appassionato di calcio e non da tifoso del Milan. Domani mattina il procuratore della federcalcio Stefano Palazzi deposita decisione e motivazioni sul nuovo fascicolo di Calciopoli, quello aperto con l'acquisizione delle intercettazioni dello scomparso Giacinto Facchetti dal tribunale di Napoli: a quel punto si saprà se sulla querelle riaccesa anche dell'esposto Juve sarà scritta definitivamente la parola fine, o se la federazione sarà chiamata a decidere cosa fare di quel titolo riassegnato all'Inter. 

Alla giustizia sportiva il compito di individuare, se ci sono, nuove responsabilità. I tifosi delle altre, Storace e Abantuono, Rosolino e Tagliarol, non entrano nel merito 'giuridicò, ma aspettano con interesse quel che sarà. "La festa è stata già rovinata, quando lo scudetto è andato alla seconda in classifica - dice Massimiliano Rosolino, olimpionico di nuoto e simpatizzante del Napoli - A cinque anni di distanza da quella vicenda, però, se c'è da fare giustizia, è bene che sia fatta". "È una vicenda che ha spaccato il calcio italiano - ricorda Matteo Tagliariol, trevigiano, campione olimpico della spada e tifoso del Milan - Secondo me, andare a riscavare fino in fondo a una vicenda così palese è pericoloso. Da appassionato, vorrei che il calcio avesse un'immagine più pulita: certe cose sono successe, sono state accertate, e muovere qualcosa oggi rischierebbe perfino di legalizzarle...". "Da milanista se tolgono lo scudetto all'Inter posso solo essere contento - scherza Antonio Rossi, olimpionico della canoa - la verità è che da sportivo penso sia giusto non assegnarlo. Tornare indietro e darlo alla Juve diventa grottesco: e il problema è proprio questo. Con queste vicende viene colpito l'intero mondo dello sport e diventiamo tutti poco credibili". Si schiera il Ds del Siena, Giorgio Perinetti: "Credo che quel titolo debba andare a chi lo ha vinto sul campo oppure non essere assegnato per niente". Nel partito dei delusi si iscrive Francesco Storace, segretario de La Destra e romanista di fuoco. "Decidano quel che gli pare: questo è un calcio malato, certa robaccia mi ha disamorato del tutto", il suo amaro commento, che fa rima con il "dello scudetto 2006 dell'Inter non mi frega niente, ho altri problemi", di Maurizio Zamparini. Chi si lascia appassionare dalla vicenda, anche al telefono da sotto l'ombrellone, è Abatantuono. "Sono sicuro che se al tempo fosse stato in vita Prisco, quello scudetto non l'avrebbe accettato. Nessun arbitrato al mondo - spiega l'attore - può assegnare a un'altra squadra quel che è stato tolto a una squadra: il campionato non è una corsa a due. Se il campionato era falsato, come era, perchè allora non hanno fatto risalire le squadre che erano retrocesse? Chi lo dice che a giochi regolari avrebbe vinto l'Inter? Per questo, non mi interessa se oggi emergono o no responsabilità. Nel 2006 il calcio italiano ha fatto un passo avanti togliendo il titolo alla Juve, ne ha fatto uno indietro riassegnandolo. E se ora lo ritolgono, sei quante polemiche....".


Fonte: Tuttosport

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